COSA
PRODUCE IL TERZO SETTORE?
BENI RELAZIONALI
Di
Mimi Lepori Bonetti
Non è mia intenzione proporre una sintesi del libro "sociologia
del terzo settore" che in queste ultime settimane ho letto in diagonale;
è un compito da grandi specialisti riuscire a fare una sintesi del pensiero
di chi, usando tempo e energie , ha scritto ben 280 pagine. Desidero semplicemente
segnalare un libro che sul tema del terzo settore o del settore non profit ha
qualcosa da dire. Dopo aver intervistato alcune persone ticinesi autorevoli,
dopo aver scritto diversi articoli che ponevano alcuni spunti per un cambiamento
nelle politiche sociali, mi sembra giunto il momento di presentare qualche libro
che può interessare e continuare il dibattito iniziato da queste pagine
della Rivista. Per questo la presentazione trova spazio in questa finestra della
Rivista e non in un'altra sede. Iniziamo quindi questa rubrica con un libro
di Pierpaolo Donati, amico personale e amico di CARITAS per aver anche partecipato
al Convegno nel 1992 che sottolineava il cinquantesimo di Caritas Ticino.
L'approccio che Donati fa del terzo settore è perlomeno originale rispetto
ad altri scrittori che lo hanno voluto caricare di una dimensione politica o
economica. Evidenziare l'originalità e I'originarietà per Donati
vuol dire da una parte saper cogliere le differenze specifiche che presenta
rispetto agli altri settori (il mercato e lo Stato) e dall'altra di riconoscergli
una propria autonomia, una propria fonte di esistenza, costituzione e legittimazione.
Tre gli spunti che ne derivano:
- il carattere prettamente sociale del fenomeno ( non inteso in senso collettivo),
ma come matrice generativa delle altre dimensioni, quella economica, politica,
ambientale e culturale;
- la specificità dei beni da esso prodotti, che sono beni relazionali;
e
- la sua capacità di creare nuove forme di integrazione ovvero priorità
nella funzione di solidarietà.
Il libro, scritto a più mani offre una presentazione organica della realtà
del terzo settore (definizione: l'insieme delle organizzazioni di solidarietà
sociale che non dipendono dallo Stato e non agiscono per fini lucrativi di mercato)
nel quadro dei grandi cambiamenti presenti nella nostra società.
Tre le domande fondamentali contenute nel libro: Che cosa è il terzo
settore. Risponde Donati sottolineando l'aspetto culturale, normativo organizzativo
e societario del terzo settore. Rispondono Colozzi e Bassi presentando i modelli
istituzionali del terzo settore con una comparazione internazionale. Risponde
Giovanna Rossi presentando la situazione italiana. Come si articola e che cosa
produce il terzo settore. Rispondono Maccarini con un capitolo sulla realtà
delle reti sociali e i processi associativi, Colozzi che delinea le caratteristiche
principali delle organizzazioni del terzo settore, Tamanza che presenta le diverse
associazioni familiari, Stanzani che da spazio alla cooperazione sociale, Giovanna
Rossi che parla di volontariato, Boccacin presenta il ruolo fondamentali che
hanno le fondazioni e Ferrucci parla del ruolo delle fondazioni bancarie. Termina
il libro Donati che nelle conclusioni lancia già nuove riflessioni ponendo
il problema della regolazione, promozionale del terzo settore.
Una presentazione forse poco consona allo spessore del libro, ma che raggiunge
il suo scopertine/copo se invoglia qualcuno a prendere tra le mani il libro di Donati
. Un libro che, anche se di non immediata comprensione, offre spunti originali
e interessanti per rispondere alle molte domande che ci si può porre
di fronte a questo fenomeno emergente - il terzo settore - esploso nelle società
contemporanee.